giovedì 29 novembre 2012

Andrea Bertolacci


Nome: Andrea
Cognome: Bertolacci
Nato il: 11/01/1991
Nato a: Roma
Posizione: trequartista


Muovo le ali di nuovo, riprovando a non cadere da solo nel vuoto, per cominciare a diventare così com'è che avrei dovuto solo se avessi comunque davvero voluto. Parole e musica dei Tiromancino, alla ricerca di sonorità non convenzionali dall'89, anno in cui Andrea non era neppure in progetto.
Federico Zampaglione, frontman del gruppo, Andrea Bertolacci, leader del centrocampo genoano, due destini che si uniscono sotto i colori giallorossi. Uno inventa colonne sonore, l'altro inventa momenti, momenti di calcio. 179 centimetri per 75 chili di romanità allo stato puro, il giovane Andrea muove i primi passi con la casacca della Lupa cucita addosso, ma d'altronde i Bertolacci lo sport ce l'hanno nel dna. Nonno Angelo sfidava Coppi e Bartali in sella alla bici, papà Fabio trionfava in motonautica. Valori, sacrificio e testa sulle spalle, è così che si diventa uomini, è così che si diventa calciatori. Il cielo di Andrea non è fatto di sole stelle, ogni guerriero si forgia dopo le sconfitte ed Andrea ha conosciuto le nuvole prima di abbracciare il cielo azzurro. Era l'anno dei Giovanissimi ed Andrea il campo lo vedeva poco o nulla, i brutti pensieri gli ronzavano in testa e l'ipotesi di lasciare tutto non era poi così remota. Poi il vento soffia a favore ed Andrea prende l'onda migliore, proprio come fanno i surfisti. Un'onda così lunga che lo accompagna dolcemente al Via del Mare, la casa del Lecce. Ben presto la cittadina pugliese diventerà anche casa sua, un rapporto viscerale, uno di quelli che ti resta dentro. Lecce lo coccola, Core de Roma ringrazia con 6 gol in 43 apparizioni. La prima doppietta in serie A contro l'Udinese, il gol del pareggio contro la Juve e poi arriva il Grifo. Entra nelle rotazioni di mister De Canio, Del Neri gli conferma la fiducia. Trequartista di piede mancino, ha visione periferica e facilità di calcio. Agile, si butta negli spazi, cerca spesso l'invito in profondità per il compagno e s'impegna in pressione. Piede gentile, rifornitore ufficiale di assist per i compagni, gioca a tutto campo ed è un fattore in fase di costruzione della manovra. Ha nelle corde lo stare in area di rigore ed i compagni si affidano a lui per innescare gli incursori durante la transizione rapida. A Bergamo va in onda il Bertolacci - bis, dopo i partenopei, il folletto punisce anche la Dea, con un sinistro volante scacciapensieri. Il pugno chiuso, le braccia al cielo, l'abbraccio dei compagni. Poi tanto sacrificio e qualche botta presa, a denti stretti, per azzannare i tre punti e ricominciare a pensare che forse si può. Muovo le ali di nuovo verso un posto nuovo.

(www.generazioneditalenti.com)  

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